Gli oggetti che qui Vi presentiamo costituiscono una parte di quelli rinvenuti in venti anni di ricerche condotte da due appassionati vicentini, Sergio Scaramella e Andrea Testa, tra i materiali di risulta provenienti da scavi edili e stradali in città, di seguito avviati alle discariche.
Queste ceramiche sarebbero state irrimediabilmente distrutte, annegate nel cemento o macinate dalle ruspe.
Esse sono state prodotte a Vicenza, da manifatture locali, delle quali dopo lunghe e pazienti ricerche d’archivio, siamo giunti ad identificarne l’ubicazione ed il nome dei proprietari, uno dei quali si fregiava del titolo di “Magister Finissimus Bochalarius”.
Ci raccontano di una città ricca dove la produzione ceramica era un polo trainante dell’economia: dal XII al XVII secolo hanno ornato mense umili e ricche, conventi, erboristerie ed alcune sono delle vere opere d’arte.
Le abbiamo, con l’aiuto di esperti, pulite, schedate, fotografate, catalogate e, dove possibile restaurate.
Tutto questo rappresenta il “corpus” per una futura pubblicazione dal titolo “Ceramica medievale di Vicenza” che a Sergio, andatosene qualche anno fa, sarebbe piaciuto sfogliare.
Andrea Testa
Bellissimi i gioielli antichi riprodotti